mercoledì 23 gennaio 2013


BREVISSIMA STORIA DEL SURF CASTING MEDITERRANEO

E si! Surf casting in Mediterraneo, perché se parliamo di Mauritania, o di Gran Bretagna o non so del Sud Africa, allora è ovvio che parliamo di altre modalità.

Correnti di maree e correnti causate dai venti sono i due discrimini che in modo molto molto approssimativo possono distinguere i due modi di praticarlo.
Dove è nato? Bella domanda, i più dicono in Inghilterra, molti in Sus Africa, i francesi dicono nel loro oceano!
Una cosa però è certa: la massima parte dell'evoluzione tecnica delle attrezzature è avvenuta in Inghilterra e non per moda ma per necessità pura. Essi iniziarono in modo molto artigianale a sostituire i morbidi pedoni di canne in fibra con tubolari di alluminio..e ovviamente ho posseduto i primi prodotti industriali, la Moonraker Daiwa ma prima ancora la Surf Pride Browning.


Erano canne per l'eopca abbastanza rivoluzionarie, la Pride una tre pezzi, la Daiwa una rip in due pezzi. Poi la Beachman Italcanna, la HPB Daiwa..e ci pescavo, eccome ci pescavo!


Molti di voi non possono ricordare per un fatto anagrafico. Arrivarono le Bad Bass, la prima posseduta è stata una Guscu 1 leggera e vi garantisco ancora attualissima, poi la più prestante Splinter, roba che quella che ancora posseggo, se riserigrafata potrebbe tranquillamente rientrare in commercio, forse solo un pò corta, ma erano di moda le 3,90.
 La prima a scacchi fu la SKA con cui Franzese vinse il campionato italiano di fisso, se ben ricordo con circa 215 metri in ground. Poi subito iniziò anche la macchina trita bad bass  "..si spaccano, non è buona", ma più di tutto "..è una mollacciona!!!!!"

 "Guarda" mi diceva un grande esperto  brandendo una canna nell'aria " guarda la cima! " E io guardavo, cosa non l'ho mai capito. Cosa dovevo guardare quella vetta quasi da randellarci le olive???? "Queste sono canne veramente rigide!!" Mi sembrava quasi una canna Leghista che si sa, l'hanno duro! Ma cosa significa?

Patologia dell'espertismo a tutti i costi! Ma conoscono un pò di storia del surf?
Italcanna che produsse una delle evergreen, la Oltremare, proponeva due cime per una canna espressamente da pedana, una più morbida da pendolare, una più rigida da ground. ma in pedana ovviamente. maneggiavo anche qualche canna di oltre oceano, Zziplex per intenderci , e aveva una splendida cima la mia Pro AM, che era una delizia. La regalai al mio amico Piero Sperindeo che la conserva e qualche volta ancora la usa e in pedana anche fuori forma  i 200 li raggiunge con facilità.
  " No una canna deve essere rigida!" Ragazzi non vi fidate, una canna da pesca deve essere armoniosa, può essere rigida nel manico, deve assolutamente iniziare ad ammorbidirsi nella parte centrale, anche di poco, e la parte finale della cima deve regalarci il divertimenti di avvistare le tocche.

La foto sopra questo breve comma mostra una spigola nemmeno grande pescata in risacca con un piombino a sfera da 50 grammi. La canna? La Blue Hand. Perchè quella cima morbidissima e fili sottili che consentono di stare in pesca con poco piombo che magari un pò scarroccia portando l'esca in qualche punto di deposito e.. non c'è scampo.

Ovviamente diverso il caso e l'attrezzatura necessaria a scagliare a buona distanza un grosso boccone ma ogni condizione, ogni modalità richiede il suo attrezzo, non che ne dobbiamo possedere una vagonata ma almeno qualcosa maggiormente adatto alla calma e alla distanza e qualcosa in grado di affrontare la mareggiata.

Poi vedrete gli ESPERTONI tirare a più non posso pertiche senza anima e nemmeno le guardano perché o si attacca qualcosa di veramente grosso, magari un sub di passaggio, oppure..
Alla prossima

2 commenti:

  1. fantasticas pesqueras, está muy bien el blog, saludos desde España.




    surfcastingenelestrecho.blogspot.com

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