mercoledì 1 maggio 2013

MARE CRUDELE

Saranno tracorsi poco più di tre anni daal'utima volta che ci siamo incontrati: lì sulla costa tra Basilicata e calabria. Il primo giorno uscì con il suo gommoncino alla ricerca di ricciole, il secondo da riva insieme a noi prima a cercare le aguglie da innescare, poi a cercare grosse lecce amia, ed era molto bravo.
Una cosa ricordo bene di avergli detto, ossia se non era troppo perocoloso uscire da solo con un gommone e poi immergersi sempre da solo. 
Esuberante, molto, troppo forse e l'esuberanza era il suo limite e la sua forza. Il mare non è una piscina sorvegliata da bagnini e la natura quando accade è il più credele dei nemici.
 
 
 Sarebbe facile e retorico dire ora che era il migliore, il più buono, il piu bravo..no era un uomo come tutti noi con pregi e difetti, ma quanto è accaduto non è per niente giusto, non è comprensibile, non è accettabile, troppo banale dire che è finito nell'elemento che amava di più.
Io in mezzo a tutti voi sono stato probabilmente il primo a conoscerlo, un bel pò di anni fa e lo aiutai senza alcun interesse anche a conquistare la ribalta di quella che allora era la più prestigiosa e diffusa rivista italiana, Pescare Mare, non per opera di carità o buonismo, ma perchè era davvero bravo a cimentarsi dalla spiaggia con grossi pesci. E per un pò qualche suo scritto era fraternamente da me meglio dosato ma per frenare una passione spesso troppo travolgente
 Poi c'è stato qualche dissenso, qualche discussione ma solo su come si intendeva la pesca sportiva e i rapporti si raffreddarono. Ricevette qualche mio consiglio anche dopo ma la sua esuberanza non lo faceva rallentare.
 E' stato uno di quelli da cui ho anche imparato, non dobbiamo vergognarci di non essere sempre e comunque i più informati. Mi parlava spesso della sua "bellissima Mariella", la moglie che credo non abbia più lacrime da piangere. Una di quelle coppie formatesi quasi da bambini e che da adulti coltivavano il proprio amore. Troppa retorica, meglio fermarsi. Avrei voluto che da me avesse ascoltato il consiglio di confrontarsi con il mare, con la natura, con più rispetto e meno euforia. Non so come sia accaduto e nemmeno forse mi interessa, l'unica cosa certa e tragica è che sia davvero accaduto
L'ultima delle foto è di Gianluca Cestaro, erano grandissimi amici e h saputo che gianluca in nottata si è precipitato in basilicata per cercare di rendersi utile. 
E a Gianluca chiediamo in quale modo possiamo essere utili

Una piccola annotazione: le foto di Pasquale pubblicate sono le uniche che avevo e gli attrezzi che si vedono non sono un tentativo di ignobile speculazione.

martedì 30 aprile 2013

oltre le chiacchiere

A CIASCUNO IL SUO

Anni fa, grosso modo 10 o 12, Bad Bass insieme a pochissimi altri marchi ma in quantità minori, monopolizzava un pò le attenzioni dei praticanti la pesca dalla spiaggia. Questioni legate alla sempre elevata attenzione alle richieste del mercato da un lato, allainduscutibile qualità del made in Italy ma forse anche perchè altre aziende avevano un pò mollato in qualità e varietà.

Poi una volta compreso che era il surf casting lo zoccolo duro della pesca sportiva si è avuta una ripresa delle aziende storiche, ad esclusione di Italcanna che mai aveva mollato, e nuovi marchi prima dediti a tecniche diverse si stati dedicati alla pesca dalla spiaggia. 

In una corretta dialettica ognuno proponeva e propone i propri prodotti ma non mancano persone che hanno la convinzione di ricevere gloria parlando male o meglio sparlando degli altri.

Allora giù con "..ma Scorziello non produce più in Italia", o "..sono tutte mollacione", o "..si spezzano tutte!"

Poi la nuova produzione ha iniziato a diffondersi e in tanti hanno avuto modo  di tastare di utilizzare canne che li hanno stupiti.
Una di quelle su cui tanto si è discusso è la MMT 423: "non si può lanciare in ground", " la si può lanciare massimo con una settantina di grammi.." insomma tante affermazioni, magari anche in buona fede, ma del tutto inesatte.
 In uno degli ultimi eventi organizzati in Campania, chiesi ad un vecchio utente Bad Bass, passato principalmente a Zziplex ( ma le sue Trio continua ad usarle) di lanciare in ground propio con la MMT 423 e onostemente ne rimase stupefatto (125 grammi e ground ore 15)

 Tutto quanto distribuito sul mercato, esendo Full made in Italy, può essere prima testato e poi arrivare al prodotto finale. E i test non riguardano solo le distanze raggiungibili ma anche l'agilità in pesca, il bilanciamento di arco e punta..insomma un lavoro artigianale ma certosino. Nelle due foto precedenti il test in pesca con lancio pendolare della International LDD e il prodotto finito.
Ma attenzione amici, la pesca è anche capacità di fare distanza ma la pura distanza non garantisce la congruità di un attrezzo. Pescare è anche non massacrarsi per ore e ore con canne durissime, è anche il piacere di vedere la tocca magari con esche piazzate a 140 metri, ma anche il piacere di sentire ogni movimento del pesce pescato con attrezzi ultralight e piombi leggerissimi.

 Oltretutto c'è una cosa da non dimenticare mai: specie a mare mosso le canne da pesca con arco e cima durissimi stanno in pesca malissimo. Vorrei che in tanti poteste vedere le vere classiche ripartite italiane o inglesi che siano, ma da pesca non da pedana. La progressione dell'attrezzo è senpre accentuata verso la parte finale della cima perchè quella cima deve garantire buona stabilità alla zavorra.

Ettore Riccio con MMT 423 sul campo
In tanti ritengono di poter emettere giudizi, potersi ritenere dei veri esperti ma vorrei vederli alle prese con spiegazioni puramente tecniche in merito agli attrezzi che tanto esaltano. E non parlo assolutamente di marche ma proprio di caratteristiche. " Duro è bello" mi sembra tanto uno slogan leghista, ma se andate a spulciare nel mercato second hand, troverete tanti di quegli attrezzi durissimi che alla fine sono solo stumenti per penose via crucis.
Gaetano Simeone ( lancia da meno di un anno e supera i 215 in ground cast) e Girolamo Pepe ( meno di 17 anni a 200 sia in ground che pendolare) con il vecchio modello della UK Competition

I nuovi anelli Pacific Bay leggerissimi e di elevaya qualità che molte serie Bad Bass oggi montano

giovedì 18 aprile 2013


Mormore da spiaggia

Amate fino a farne quasi una mania, snobbate da chi considera la pesca alla mormora  roba da principianti. Eppure intorno alla sua ricerca ruotano gran parte delle tecniche adottate in Mediterraneo.
 
La mormora? Si la puoi trovare anche sotto lo scalino di risacca di una spiaggia profonda, la puoi trovare in pascolo a 70 metri ma spesso il sistema che gira intorno alla sua cattura prevede, non sempre ribadiamolo, canne idonee alla distanza e piombature in grado di far lavorare al meglio gli attrezzi a distanze molto spesso superiori ai 100, 120 e passa metri. Mica facile! Mica per tutti.
Pesce catturabile in qualsiasi condizione anche di mare mosso quando ne prenderemo magari solo una in mezzo a tanti saraghi, come spesso è accaduto.





Questa specie è diffusa nell'Oceano Atlantico orientale, da Gibilterra fino al Capo di Buona Speranza, nonché nelle acque costiere delle Canarie e di Capo Verde. È inoltre diffusa nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell'Oceano Indiano occidentale, nel Mar Rosso e dal Mozambico al Capo di Buona Speranza. Abita acque profonde da pochi metri fino a - 150 metri, preferibilmente con fondali mobili o lungo le praterie di Posidonia oceanica.
La mormora colonizza quindi tutte le acque della penisola e delle isole italiane e delle coste di tutto il Mediterraneo, ma la si trova anche in acque oceaniche come quelle francesi, spagnole, portoghesi e dell’Africa settentrionale, insomma acque più o meno abbastanza temperate.
Ma allora se è così diffusa, perché è sempre snobbata quando si parla di surf casting?
La risposta è davvero banale: coloro che hanno iniziato a diffondere circa 30 e più anni orsono le metodologie di pesca a surf casting, hanno avuto un riferimento certo ossia le modalità adottate nel Regno Unito. Ora in quelle acque la mormora, tranne pochissimi casi che sono e restano un’ eccezione, la mormora non è presente probabilmente a causa della temperatura dell’acqua sempre abbastanza bassa.





Per quanto riguarda le nostre coste il comportamento, la distribuzione e la presenza stagionale non è per niente omogenea.
Le acque liguri ad esempio denotano una buona presenza dello sparide ma la caratteristica delle spiagge, in generale ovviamente, non le fa classificare tra quelle da mormora. La storia cambia procedendo verso sud ad iniziare dalle spiagge della toscana settentrionale; buona quantità ma nulla proprio di eccezionale. Arrivando al Lazio entriamo proprio nel regno della marmora. Montalto, Tarquinia e scendendo molto più a sud passando per Ostia, le spiagge intorno al Circeo, quelle che partono da Terracina ed arrivano a sud presso Gaeta.




Poi ancora qualcosa di diverso sul litorale dell’alto casertano. Questo di notte per alcuni tratti è colonizzato da tanti gronghi che è come se avessero una sorta di predominio territoriale. Non che di notte non si possano catturare mormore ma di giorno a mare calmo durante il periodo mite e sempre di giorno nel periodo freddo umido con mare mosso in scaduta se ne catturano davvero tante e di ottima taglia. Abbiano avuto modo di constatare un analogo comportamento dalle spiagge della Calabria settentrionale è più probabile che a mare calmo le mormore mangino nelle ore di luce mentre la notte le esche sono aggredite da fittissime colonie di piccoli gronghi di sabbia.



piombo adatto a grattare il fondo


Dalle spiagge siciliane la mormora è catturabile durante tutto l’arco dell’anno sia  a mare calmo che mosso e probabilmente ciò è dovuto ad una temperatura media dell’acqua più elevata. Più o meno la stessa situazione che incontriamo sulle spiagge del basso Salento mentre risalendo le coste pugliesi abbiamo una presenza della mormora nei periodi detti canonici ossia maggiormente da maggio ad ottobre. Entriamo in Adriatico forse il mare più fedele e regolare per le mormore. Qui esse accostano quando la temperatura dell’acqua inizia a salire ma una volta a tiro di canna le si può catturare in quantità davvero notevole. Più ristretto lo spacco temporale per l’alto Adriatico dove le condizioni più favorevoli si hanno proprio in quei 4 mesi più caldi. Resta la Sardegna con tantissime spiagge e mormore ancora abbastanza abbondanti. 



mormore in Sicilia






 Le tre esche più diffuse




LE ESCHE
In materia di esche il binomio mormora – arenicola è quasi inscindibile. Poi è anche capitato spesso che con acque ferme e fredde il cannolicchio abbia funzionato meglio dell’arenicola, poi ancora quando in estate c’è tanta minutaglia in acqua niente è più selettivo dei piccoli bibi e  funziona bene anche il verme americano sia tagliato in due che intero se di taglia non troppo grossa. Ora una strettissima relazione l’abbiamo tra esche ed amo. Escludiamo casi limite che magari vedono catture di mormore sebbene la mira sia indirizzata a pesci più tipici della pesca a mare mosso.
La mormora grufola con il muso nella sabbia e non aggredisce l’esca ma piuttosto, come fatto generale, la aspira. Per condizioni un po’ più turbolente il mio preferito è il Bad Bass 314 del numero 11 o 10, e se tra le mormore pascola qualche discreta orata il suo duro apparato boccale non  crea alcun problema.

venerdì 12 aprile 2013


Mondragone e il recupero regionale






Danilo Colantuono








Itinerario o cronaca di una gara? Sicuramente una riflessione sui diversi comportamenti di una lunghissima spiaggia spesso molto pescosa.















Sono circa le sette del pomeriggio, mare quasi perfetto leggermente mosso ma in avanzata scaduta. Sulla punta alla mia destra a circa 300 metri una sagoma nota fa pian piano sparire le canne che appena intravedevo. Arrivato a entrare in pesca da circa un’ora o poco meno, ho nel secchio due mormore. Più a sud a 600/700 metri i picchetti del recupero regionale Fipsas dove ci sono tanti amici.




La sagoma prima in pesca arriva con attrezzatura smontata alla mia postazione: apre il frigo e ci sono tantissime belle mormore. Non è una novità, Peppe Francone, ottimo agonista, è un eccezionale pescatore, tra i migliori che io abbia conosciuto.
Il sole è ormai al tramonto e noi tre con sette canne totali in pesca, non vedremo più la benché minima tocca.
Chiamo Gennaro Pinelli sul campo gara a competizione ormai finita: Gennaro con quattro mormore è primo assoluto nella manche e terzo nella generale. Molti musi lunghi, qualcuno proprio incazzato nero.
Peppe Francone con due delle tante mormore pescate durante le ore di luce




Carmine Guariniello anche foto successiva (immagini di repertorio)





Gennaro Pinelli


Le gare non sono lotterie e a spuntarla su tutti è Carmine Guariniello, un altro di quelli che sempre, ma dico sempre, tira fuori dal cilindro non il classico coniglio ma talvolta qualche mormore, altre sugarelli e lecce stella, ed è sempre lì  pronto a cogliere l’attimo e fare piazzamenti a raffica e tante finali italiane. 

Subito dopo Carmine, un altro pescagonista che il piazzamento non lo manca mai, Danilo Colantuono. Poi dietro Pinelli e ancora la schiera di chi sperava ma è rimasto molto deluso. In questo caso andrebbe totalmente censurata ogni espressione legata al fattore C, ma in modo molto, troppo antisportivo, se ne sentono di tutti i colori.
Eppure questa spiaggia elargisce molto di più.
Non questione di fattore C cari amici, ma di andarsi a cercare il pesce senza stare lì stupidamente a martellare l’orizzonte, magari proprio sotto i piedi, di leggere bene il comportamento dei terminali in acqua, di tenere in considerazione l’andamento della marea, che proprio dal tramonto in poi tendeva alla bassa spinta, della luna del tutto assente e quindi attività minima di mormore, delle orate medio piccole che durante il periodo sono attive specie con tanta luna nel cielo, tener conto della persistente assenza di lecce stella, dell’assenza di boghe che come le occhiate prediligono le serate illuminate..no a ragionarci con calma c’era da spararsi tutte le cartucce nelle poche ore di luce anche in considerazione di acque ancora molto velate.
Ci siamo tornati oggi: qualche pesce negli ultimi giorni era uscito: belle mormore, qualche discreta oratozza, prevalentemente di giorno causa luna appena crescente.

Il meteo diceva sud 4/5 nodi, l’abbiamo verificato proprio in loco mentre pescavamo: Mondragone vento da sud 4/5 nodi: Se il tempo avesse dato ascolto al meteo il mare sarebbe stato perfetto. Peccato che il vento fosse da libeccio, ossia sud ovest, e che l’intensità fosse minimo di 10/12 nodi con punte prossime ai venti. Quindi alghe a gogò in intensificazione, creste schiacciate dal vento ma tanta corrente sotto. Immaginate cosa sarebbe successo se avessero trovato la stessa condizione durante la gara della settimana precedente: in questi casi forse, ma ripeto forse, si potrebbe accennare al fattore C, ma diversamente stendiamo la mano destra e onoriamo chi ci ha battuto.

martedì 2 aprile 2013

COSA E' UN PIOMBO

Perchè Piombo? Sarebbe più corretto parlare di zavorra ma il 90% delle zavorre da lancio sono costruite in piombo, metallo a basso costo con il più altro peso specifico.





Metalli con peso specifico più alto sono l'oro, costosissimo, e il tungsteno poco reperibile in commercio e ad alti costi.
Un elevato peso specifico sta a significare che il volume del manufatto sarà più piccolo a parità di peso direttamente proporzionale al peso specifico.
Una zavorra costruita ad esempio in ferro e non in piombo avrebbe una massa molto più grande della corrispondente in peso ma fatta con il piombo.
La potenza delle canne da pesca è calcolata con zavorre in piombo in quanto oggetti di pari peso ma di maggiori dimensioni darebbero attriti in caricamento che potrebbero spaccare l'attrezzo.
Piombo di peso elevato adatto solo al mare mosso? No, nel modo più assoluto, il peso serve a caricare l'attrezzo di pari classe e bucare l'aria che comunque offre resistenza. Anche per la pesca a pesci minori come le lecce stella spesso è necessaria la distanza.



Se una canna ha un tetto di utilizzo massimo di 70 grammi sarà per definizione dedicata alla pesca a corta e media distanza, viceversa se il suo range ottimale è di 150 grammi, con piombi troppo leggeri, ad esempio 100 grammi, non riusciremo a sfruttare al meglio l'attrezzo.



 Sotto vediamo una serie di piombi dedicato alla distanza e qualcuno anche con piccole doti di tenuta

Ancora sotto piombi da tenuta, da non dimenticare gli spike, che offrono grandi attriti e scarso avanzamento. Nella foto è stato messo di proposito un piombo dentato: questo non è assolutamente da tenuta (molti sbagliano) ma un piombo da distanza in grado di grattare il fondo se utilizzato con una lenta trainetta. Tra i piombi la sfera è il migliore compromesso tra distanza e tenuta. 



Dicevamo della sfera. Contrariamente a chi lo usa per la sfera il long tail è assolutamente inutile in quanto il baricentro della sfera è già perfetto e non c'è bisogno di stabilizzarne il volo.
Sopra il Tommy: ottime prestazioni in volo e leggera capacità di tenuta. Migliora le prestazioni con un long tail 


Sopra lo Arrow della Fonderia Roma: forma ogivale per la distanza, alette laterali che stabilizzano il volo e sul fondo danno un pò di tenuta

L'argomento è stato trattato senza approfondire troppo. Chi desiderasse informazioni maggiori potrà scrivermi.
Mimmo Marfè

domenica 24 marzo 2013

Bad Bass Event - Licola marzo 2013




Più che di vera pubblicizzazione si conta sul passa parola. So organizza in tempi strettissimi con Franco titolare del negozio Hobby Pesca di Marano.
Lo scopo è di far toccare con mano, testare, provare, le canne della più recente produzione Bad Bass.
Con me Danilo e Gennaro sempre pronti e disponibili. Purtroppo Biagio è impegnato in un personale evento, ma comunque non mancano eccellenti tester anche tra i partecipanti.

New Splinter

Si parte che saremo una ventina, mica male, ma pian piano arrivano numerose altre persone.
Si parte con la nuovissima Anniversary 120 che tirata in side cast, riscuote un successo unanime. Poi tocca a un prototipo da 150 grammi ancora in fase di testaggio.


Parte dei partecipanti


Ci sono una decina di canne già disponibili tra cui le due già citate, la Dura Astuzia, Celebration, International LDD, New Splinter, MMT 423 e Trio Compact 
International LDD in pendolare (Gianluca Perrotta) 

Iniziano i lanci più evoluti in ground cast ore 15 e anche in pendolare. La non nuovissima New Splinter è scoperta in quel momento da tanti che ne restano assolutamente meravigliati.
Ancora più stupefatti per le performance della MMT 423 che Fabrizio Chirico, un giovanissimo ma preparatissimo surf acster in odore di nazionali giovanili, tira a tutta potenza in ground ore 15.
Che spettacolo ragazzi!




Si nota che tra i più giovani c'è un'evoluzione tecnica non di poco conto e ragazzi come salvatore sassone dimostrano ottima dimestichezza con i lanci più evoluti



Danilo continua a dimostrare come si possa cavare tanti metri anche tirando in side (peccato che non ci siano sue personali foto dell'evento), e con New Splinter  e Dura Astuzia dimostra quanto siano anche abbastanza semplici da usare le stesse canne.



Bad Bass nei test precedenti


Girolamo Pepe e LDD
Personalmente a titolo dimostrativo utilizzo la Dura Astuzia e la Trio compact anche in lancio pendolare pur non essendo canne dedicate a questo stile di lancio.

Si cimentano un pò tutti e tutti ma proprio tutti sono estremamente soddisfatti. Portare le persone a provare ciò che potrebbero successivamente acquistare è operazione non solo pubblicitaria ma di massima trasparenza.

Una personale considerazione: senza parlare dei tester Bad Bass i personali sincerissimi complimenti vanno a due ragazzi poco più che sedicenni: Girolamo Pepe e Fabrizio Chirico sono destinati per bravura a applicazione a divenire due fortissimi surf caster e bravi lanciatori. Un esempio per i tanti molto più adulti che ancora hanno resistenza ad approcci maggiormente tecnici.