venerdì 12 aprile 2013


Mondragone e il recupero regionale






Danilo Colantuono








Itinerario o cronaca di una gara? Sicuramente una riflessione sui diversi comportamenti di una lunghissima spiaggia spesso molto pescosa.















Sono circa le sette del pomeriggio, mare quasi perfetto leggermente mosso ma in avanzata scaduta. Sulla punta alla mia destra a circa 300 metri una sagoma nota fa pian piano sparire le canne che appena intravedevo. Arrivato a entrare in pesca da circa un’ora o poco meno, ho nel secchio due mormore. Più a sud a 600/700 metri i picchetti del recupero regionale Fipsas dove ci sono tanti amici.




La sagoma prima in pesca arriva con attrezzatura smontata alla mia postazione: apre il frigo e ci sono tantissime belle mormore. Non è una novità, Peppe Francone, ottimo agonista, è un eccezionale pescatore, tra i migliori che io abbia conosciuto.
Il sole è ormai al tramonto e noi tre con sette canne totali in pesca, non vedremo più la benché minima tocca.
Chiamo Gennaro Pinelli sul campo gara a competizione ormai finita: Gennaro con quattro mormore è primo assoluto nella manche e terzo nella generale. Molti musi lunghi, qualcuno proprio incazzato nero.
Peppe Francone con due delle tante mormore pescate durante le ore di luce




Carmine Guariniello anche foto successiva (immagini di repertorio)





Gennaro Pinelli


Le gare non sono lotterie e a spuntarla su tutti è Carmine Guariniello, un altro di quelli che sempre, ma dico sempre, tira fuori dal cilindro non il classico coniglio ma talvolta qualche mormore, altre sugarelli e lecce stella, ed è sempre lì  pronto a cogliere l’attimo e fare piazzamenti a raffica e tante finali italiane. 

Subito dopo Carmine, un altro pescagonista che il piazzamento non lo manca mai, Danilo Colantuono. Poi dietro Pinelli e ancora la schiera di chi sperava ma è rimasto molto deluso. In questo caso andrebbe totalmente censurata ogni espressione legata al fattore C, ma in modo molto, troppo antisportivo, se ne sentono di tutti i colori.
Eppure questa spiaggia elargisce molto di più.
Non questione di fattore C cari amici, ma di andarsi a cercare il pesce senza stare lì stupidamente a martellare l’orizzonte, magari proprio sotto i piedi, di leggere bene il comportamento dei terminali in acqua, di tenere in considerazione l’andamento della marea, che proprio dal tramonto in poi tendeva alla bassa spinta, della luna del tutto assente e quindi attività minima di mormore, delle orate medio piccole che durante il periodo sono attive specie con tanta luna nel cielo, tener conto della persistente assenza di lecce stella, dell’assenza di boghe che come le occhiate prediligono le serate illuminate..no a ragionarci con calma c’era da spararsi tutte le cartucce nelle poche ore di luce anche in considerazione di acque ancora molto velate.
Ci siamo tornati oggi: qualche pesce negli ultimi giorni era uscito: belle mormore, qualche discreta oratozza, prevalentemente di giorno causa luna appena crescente.

Il meteo diceva sud 4/5 nodi, l’abbiamo verificato proprio in loco mentre pescavamo: Mondragone vento da sud 4/5 nodi: Se il tempo avesse dato ascolto al meteo il mare sarebbe stato perfetto. Peccato che il vento fosse da libeccio, ossia sud ovest, e che l’intensità fosse minimo di 10/12 nodi con punte prossime ai venti. Quindi alghe a gogò in intensificazione, creste schiacciate dal vento ma tanta corrente sotto. Immaginate cosa sarebbe successo se avessero trovato la stessa condizione durante la gara della settimana precedente: in questi casi forse, ma ripeto forse, si potrebbe accennare al fattore C, ma diversamente stendiamo la mano destra e onoriamo chi ci ha battuto.

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