sabato 23 febbraio 2013


Lancio su spiagge difficili – Serapo









Serapo è una delle tante spiagge a bassissimo digrado che si affacciano sul mare Tirreno, ma tante spiagge anche Adriatiche e tantissime altre esposte ad occidente posseggono le stesse caratteristiche.
Una spiaggia che a 70/80 metri dalla battigia in alcuni punti presenta profondità inferiore al metro.
Affrontare spiagge del genere richiede volenti o nolenti una buona capacità di lancio.
Uno dei lanci che risulta di più semplice apprendimento è quello che è definito side angolato.






In pratica come potete osservare dalle immagini tutta la preparazione, angolazione compresa, è uguale al ground cast mentre la chiusura è quella classica del side ossia arrivati con il pugno della mano sinistra appena ad intercettare il nostro sguardo, il lancio viene come dire tagliato all’ esterno della spalla destra.
Rispetto al ground i metri che escono fuori sono pochi in meno ma il vantaggio è data dalla maggiore precisione che a pesca è spesso fondamentale.
Le canne con cui effettuare questo lancio variano dalle varie ripartite da pesca alle tele ma di grandissima affidabilità e potenza come, nel caso Bad Bass, MMT  423 o Trio standard  e Compact, giusto per citarne due.

Dicevamo delle difficoltà ad affrontare questa tipologia di spiaggia: quella di Serapo elargisce ottimi pesci sia a surf casting classico che pescando a fondo con mare calmo o quasi (ma durante la bella stagione). Il pascolo è sempre esterno e spesso anche i saraghi che amano la turbolenza su questi fondali pascolano tra i frangenti più esterno.
In nostro aiuto viene una battigia sempre abbastanza compatta e l’assenza sul fondo di ostacoli naturali.
Una battuta a surf casting andrà affrontata con una coppia di canne di grandissima affidabilità e utilizzando fili in bobina non troppo grossi in quanto questi penalizzerebbero il lancio. Qualcuno per diminuire maggiormente gli attriti è solito utilizzare shock leader in multifibra di diametro intorno allo 0,35 anche con canne molto dure. Ciò è sbagliatissimo: è vero si traguarda qualche metro in più, ma specie agli inizi una chiusura sbagliata con il multifibra che si attorciglia sulla cima, potrebbe troncare la migliore delle canne… poi magari lacrime di coccodrillo e ovviamente tutta colpa della canna. Oppure ancora lanciando con piombo a terra, piombi spesso da 175 o almeno 150 grammi, non ci rendiamo conto che lo stesso piombo viene risucchiato dalla sabbia molle in battigia e quindi il caricamento avverrà sommando il peso del piombo alla resistenza offerta dalla sabbia che l’ha ingoiato. Allora gesti meno estremi, retrocedendo di qualche metro dove la sabbia è asciutta e non avremo rotture. Poi c’è chi insiste pur di ottenere 2 meri in più ma purtroppo spesso a lavare la testa all’asino si perche sia l’acqua che il sapone.

Durante la stagione fredda si catturano nell’ordine saraghi, spigole, mormore e orate.


Le esche di stagione variano dal bibi (tutti i pesci ma saraghi su tutti), fasolare (orate, saraghi), cannolicchio (spigola), arenicola (mormore e orate), americano ( un po’ tutti i pesci).
Durante la stagione calda escludendo qualche rara spigola e saraghi spesso piccoli, i pesci sono gli stessi ma è l’arenicola a prendere il predominio su tutte le esche.

Non è da sottovalutare l’efficacia del bibi anche durante la stagione calda non solo per le orate ma anche per qualche grossa e grassa mormora.

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